Il primo gennaio 2021 è entrato in vigore l’obbligo di inviare la notifica UFI (Unique Formula Identifier) all’Agenzia Europea delle sostanze Chimiche (ECHA) per le miscele pericolose immesse sul mercato destinate ad uso professionale e da parte dei consumatori, come stabilito dal Regolamento (UE) 1272/2008 CLP (Allegato VIII).

Le miscele notificate dovranno avere sull’etichetta un codice identificativo della miscela, codice UFI – Unique Formula Identifier (codice alfanumerico di 16 caratteri e il corrispondente codice a barre).

Dal codice UFI centri antiveleni potranno ottenere alle informazioni necessarie sulla composizione della miscela per poter intervenire in caso di emergenza.

Il codice UFI si trova sui prodotti classificati in ragione dei pericoli fisici o per la salute ai sensi del regolamento dell’UE relativo alla classificazione, all’etichettatura e all’imballaggio. I prodotti classificati sono quelli che recano un pittogramma e che, se utilizzati in maniera non corretta, possono arrecare danni alla salute.

Tra i tipi di prodotti che possono essere contrassegnati da un codice UFI vi sono:

  • adesivi, quali adesivi comuni o adesivi più specifici per rivestimenti murali o per pavimenti;
  • prodotti per l’aria, dai deodoranti per ambienti alle candele profumate;
  • forniture per arti creative e artigianato, quali pitture a dito o per hobby;
  • prodotti per la pulizia e la manutenzione, sia per locali interni, come la cucina o il bagno, sia per spazi esterni, come terrazze o sentieri in pietra;
  • prodotti per la pulizia specifici, tra cui quelli per automobili o calzature;
  • detersivi per bucato, lavatrice o lavastoviglie e ammorbidenti per tessuti;
  • miscele per sigarette elettroniche;
  • prodotti chimici per il giardino, quali fertilizzanti vegetali e pesticidi;
  • prodotti per l’edilizia domestica, come il calcestruzzo e la malta;
  • vernici e rivestimenti;
  • combustibili, quali liquidi accendigrill e combustibili per lampade;
  • inchiostri e toner per stampanti.

L’eventuale assenza del codice UFI può essere dovuta al fatto che le società hanno tempo fino all’inizio del 2025 per aggiungerlo alle etichette se i loro prodotti sono stati immessi sul mercato prima del 2021.

Inoltre, il codice UFI non è presente sulle etichette, per esempio, dei cosmetici, come le tinture per capelli, gli shampoo o gli spray per capelli, e dei prodotti farmaceutici, che sono disciplinati da norme diverse.
Gli importatori e gli utilizzatori a valle che immettono tali prodotti sul mercato dovranno fornire informazioni specifiche sui prodotti, compreso l’UFI, a uso dei centri antiveleni.
Oltre all’UFI, è necessario fornire a uso dei centri antiveleni anche altre informazioni sulla miscela e sui prodotti associati, quali composizione, nome commerciale, colore, imballaggio, categoria dei prodotti e informazioni tossicologiche. L’UFI mira a stabilire un collegamento univoco tra le informazioni fornite con il prodotto immesso sul mercato.
La condizione per l’assegnazione di un UFI è che tutti i prodotti etichettati e notificati con lo stesso UFI abbiano la stessa composizione di miscela.
In tutte le situazioni, i tempi per includere l’UFI nell’etichetta del prodotto dovrebbero coincidere con la presentazione di informazioni armonizzate. Se l’UFI non è stato validamente notificato allo Stato membro interessato, si raccomanda di non apporlo sull’etichetta del prodotto. In tali casi, un «UFI vuoto» non sarà di alcuna utilità per i centri antiveleni in caso di emergenza.

L’azienda sarà tenuta a notificare l’UFI e altre informazioni sui prodotti nel nuovo formato armonizzato dal 1° gennaio 2024 per le miscele destinate ad uso industriale.